SAPONE NATURALE

Il sapone naturale

Il sapone solido si crea con un qualunque grasso animale o vegetale e soda caustica, la reazione avviene con l'aiuto dell'acqua.
Il sapone finito non è, né unto, né caustico: questo perché entrambi gli ingredienti si trasformano. Solo l'acqua rimane e dovrà asciugare per rendere il sapone secco e duraturo.
La soda caustica, quando viene trasformata in sale-sapone, diventa completamente innocua, essa consente che da un grasso si ottenga una base lavante.
I siliconi e petrolati contenuti nei saponi sintetici o nei saponi-non saponi, sono invece derivati del petrolio che con la trasformazione non perdono la loro vocazione sintetica e sono dannosi per la salute della pelle e dell'ambiente.

L'INCI del sapone naturale

Con sapone naturale intendiamo il sapone prodotto con una reazione di saponificazione, quindi un sapone fatto con soda o potassa caustica e grassi. I saponi non naturali che non sono in realtà saponi (spesso si chiamano detergente con qualche aggettivo che segue), sono saponi creati usando tensioattivi già pronti, preparati industrialmente per dare un certo tipo di schiumosità e consistenza al sapone. Non sono il demonio, per carità, ma non possono essere considerati saponi. Tantomeno saponi naturali.
Invece i saponi naturali artigianali hanno una caratteristica in più, ossia non sono assemblati con sapone naturale già pronto ma vengono creati direttamente da chi li personalizza. Li si riconosce dall'INCI, per esempio:

Sapone naturale

  • Sodium oleate o per esempio sodium palmate Ã¨ il sapone sodico di olio di oliva o di palma quando il produttore non lo crea da sé ma acquista il sapone di base già pronto e si limita ad aggiungere il profumo e il colore (ed eventuali oli in aggiunta)
Sapone naturale artigianale
  • Palm Oil e Sodium Hydroxyde nello stesso INCI in posizione iniziale indicano invece un sapone sodico di olio di palma prodotto internamente, così come Olive Oil Sodium Hydroxyde 
per sapere tutto sulla lettura dell'INCI ti consiglio questa lettura.

 Perché l’autoproduzione del sapone?

La decisione di preparare in casa tutti i saponi e i detergenti che servono per la pulizia personale, del bucato e degli ambienti di casa è tra le più radicali e rivoluzionarie che si possano prendere.
Autoprodurre, per noi, significa farlo nel modo più semplice ed economico.
Occorre ragionare sugli ingredienti dei saponi e dei detergenti in commercio; una volta fatto, si intuisce che gran parte della distinzione tra un prodotto e l’altro è data dal marketing: la base lavante di ogni detergente è un’unica sostanza a cui vengono aggiunti poi colori, profumi, addensanti, neutralizzatori di PH, condizionanti chimici, conservanti e altre mille cose che non servono a rendere più pulita la nostra pelle o più sani i nostri capelli, ma unicamente a conferire al prodotto l’aspetto e la texture che ci aspettiamo abbia.
Con il metodo naturale di produzione del sapone, a seconda del grasso utilizzato e degli ingredienti facoltativi aggiunti, si possono ottenere saponi adatti ad ogni esigenza, saponi da viso, da corpo, da barba, shampoo, saponi struccanti: senza danneggiare la natura e godendosi il piacere che solo gli ingredienti naturali possono dare.

E la salute?

Quali sono le conseguenze sulla nostra salute di un uso sconsiderato di sostanze derivate da oli minerali, di conservanti, di sequestranti? Quanto di ciò che entra a contatto con la nostra pelle ha un impatto sulla nostra salute? Quanti problemi della pelle potremmo evitare se badassimo alla sostanza di ciò che usiamo per lavarci e non all’apparenza?
Esistono diverse esperienze di laboratori indipendenti che studiano gli ingredienti potenzialmente tossici dei cosmetici e propongono limitazioni nel loro uso. Questi esempi virtuosi stanno smuovendo le coscienze e un po’ anche le casse delle multinazionali cosmetiche, ma c’è ancora molta strada da fare. Abbiamo comunque esperienze dirette sempre più frequenti di persone che semplicemente passando da detergenti industriali a detergenti fatti in casa hanno drasticamente ridotto l’incidenza di dermatiti e allergie della pelle. Sappiamo, infatti, che asportare completamente e aggressivamente il sebo dalla pelle comporta problemi di pelle grassa, dermatiti, pruriti, secchezza. Inoltre, siamo a conoscenza del fatto che il silicone, usato in varie forme per rendere la nostra pelle liscia e i nostri capelli morbidi e luminosi, in realtà non fa altro che soffocare sotto una patina di plastica tutti i nostri pori, nonché rendere sempre più deboli e opachi i nostri capelli.
mens sana in corpore sano
mens sana in corpore sano

Le leggi di mercato

Le leggi di mercato impongono alle industrie cosmetiche di vendere sempre di più, ed esse lo fanno letteralmente “sulla nostra pelle”. Più prodotti invasivi e tossici utilizziamo, maggiore è il bisogno che abbiamo di altri prodotti sintetici per coprire la “bruttezza naturale” della nostra pelle e dei
nostri capelli maltrattati. Ci ritroviamo intrappolati in un circolo vizioso di prodotti che promettono di renderci più sani mentre sono essi stessi la causa dei nostri problemi.

La perseveranza è la virtù dei forti

Spesso, subito dopo i primi utilizzi di detergenti naturali, assistiamo a un periodo di assestamento prima della rinascita a “nuova vita”. Questo vale soprattutto per i capelli, che sono la parte del corpo più esposta all’attacco delle sostanze chimiche sotto ogni forma; dopo i primi utilizzi essi appaiono come sono, ossia rovinati e stressati, anziché coperti da patine siliconiche che li rendevano lucidi e luminosi. Se vogliamo che migliorino davvero dobbiamo perseverare nella cura naturale: il risultato non sarà più una fasulla apparenza, ma una sana realtà.
Lo stesso vale per la pelle: anche solo dopo un mese risulterà evidente che necessitiamo di minori
quantità di crema e la nostra pelle, troppo grassa o troppo secca o con problemi, migliorerà visibilmente senza aver fatto nulla più che liberarla dai detergenti aggressivi.

Anche l'ambiente ringrazia

Ultima ma non per importanza, la questione ambientale.
Ogni prodotto che acquistiamo comporta delle inevitabili conseguenze sull’ambiente, dovute al
confezionamento e al trasporto verso il punto vendita. A questo si aggiunge l’inquinamento creato
durante la lavorazione degli idrocarburi per ottenere i tensioattivi di sintesi, i conservanti, i siliconi e i profumi. Non bisogna dimenticare poi che l’utilizzo di molti prodotti e il loro rilascio nelle acque di scarico di casa creano un ulteriore inquinamento dovuto alla dispersione dei tensioattivi sintetici, alla capacità sequestrante dei balsami e al rilascio in genere di sostanze non biodegradabili.